[...] il Governo è fermamente contrario al cibo artificiale, sintetizzato in laboratorio. Come Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste è mia ferma intenzione quella di contrastare in ogni sede questo tipo di produzioni che rischia di spezzare il legame millenario tra agricoltura e cibo. Ritengo che il cibo sintetico rappresenti un mezzo pericoloso per distruggere ogni legame del cibo con la produzione agricola, con i diversi territori, cancellando ogni distinzione culturale, spesso millenaria, nell'alimentazione umana e proponendo un'unica dieta omologata, con gravissime ricadute sociali sui piccoli agricoltori. Il nostro Paese sarà in prima linea per difendere il cibo naturale, che è uno dei punti di forza del Made in Italy.
Quest'anno secondo le previsioni del Ministero raggiungeremo la soglia record di esportazioni di oltre 60 miliardi di euro.
Un valore che dobbiamo proteggere e rafforzare da tutti i tentativi di omologazione, di cui il cibo sintetico rappresenta l'apice e la forma più estrema. La nostra contrarietà è dal punto di vista ambientale, tenuto conto degli impatti negativi e delle forti emissioni prodotte dai bioreattori; dal punto di vista sociale, visto che rischiamo di desertificare la produttività dei nostri territori dove allevamenti e imprese agricole rappresentano la prima forma di presidio e di custodia del territorio anche rispetto al dissesto idrogeologico una delle criticità di questo tempo; dal punto di vista sanitario, visto che non esistono studi consolidati sugli effetti del cibo sintetico sulla salute.
Confermo quindi il mio personale impegno nel ribadire in ogni sede questa posizione. In questi giorni infatti si sta discutendo della posizione dell'Europa relativamente al finanziamento delle aziende con soldi degli europei che sviluppano il cibo sintetico; proprio in quella sede l'Italia sta manifestando la sua ferma opposizione all'immissione sul mercato di un prodotto che ho difficolta a definire "latte" o "carne", poiché attribuisco un valore qualitativo alla produzione degli alimenti, che non è solamente un asettico processo di riproduzione cellulare. In centinaia di Comuni italiani e in diverse Regioni, dalla Campania alle Marche, si sono già svolte discussioni su questo tema, che hanno portato in alcuni casi all'approvazione di ordini del giorno che esprimono la nostra stessa contrarietà alla diffusione del cibo sintetico e impegnano ad adottare e in modo trasversale le forze politiche ogni misura per opporsi a tale deriva.
Concludo: con questa scelta si difende l'ambiente, la salute, la produzione di qualità e molto altro che vorrei sintetizzare nella difesa della nostra Civiltà dai nuovi barbari che agiscono in nome di una cultura che non ha nulla a che fare con il progresso e che rischiano di cancellare la nostra tradizione e il nostro modello di sviluppo.
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